E’ stata pubblicata sul Burc (n.411 del 9 settembre 2015) la delibera di Giunta Regionale con la quale viene riformato il servizio idrico integrato in Campania, con l’istituzione dell’Ente idrico campano.
La Giunta Regionale della Campania, la scorsa settimana, aveva approvato il disegno di legge regionale in materia di riordino degli ATO e di concessioni per acque termali e minerali.
Recependo la sentenza della Corte Costituzionale, il disegno di legge, che passa adesso all’approvazione del Consiglio Regionale, prevede la messa a gara di tali concessioni.
Viene individuato l’ATO (Ambito territoriale ottimale) per l’esercizio delle funzioni coincidente con il territorio della Regione.
L’ambito ottimale è ripartito, poi, in 5 ambiti distrettuali: Napoli (Napoli e 31 Comuni dell’area metropolitana), Sarnese-Vesuviano (comprendente cinquantanove comuni della Città metropolitana di Napoli e diciassette della provincia di Salerno), Sele (comprendente 142 comuni della provincia di Salerno, due comuni della provincia di Avellino e un comune della provincia di Napoli), Caserta (tutti i Comuni della provincia casertana), Calore-Irpino (nel distretto Calore Irpino sono ricompresi tutti i Comuni della provincia di Avellino - tranne i Comuni di Calabritto e Senerchia che andranno a Salerno - e della provincia di Benevento).
Si definisce anche l’Ente Idrico Campano (EIC),soggetto di governo dell’ATO che predisporrà, adotterà, approverà ed aggiornerà il Piano d’Ambito, individuando il soggetto gestore del servizio idrico integrato in ogni Ambito distrettuale e affidandone il servizio, nel rispetto delle forme gestionali definite da ciascun Consiglio di distretto in coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea in materia.