L’associazione dei consumatori Codici ha presentato presentato ricorso al Tar del Lazio, del Veneto e della Toscana contro il servizio di riscossione delle tariffe affidato alle ingiunzioni fiscali.
Le aziende prese di mira sono: Acea ato 5 Spa (provincia di Frosinone), Viveracqua Scarl (Regione Veneto), Acea ato 2 spa (provincia di Roma) e Acque spa (Toscana, Basso Valdarno).
Questi gestori hanno in comune l’aver indetto ognuno per proprio conto un bando di gara per la riscossione delle tariffe del servizio idrico integrato, e le relative morosità, attraverso l’iter coatto con iscrizione a ruolo e le ingiunzioni fiscali.
La selezione non ha previsto la pubblicazione del bando di gara ma esclusivamente procedure negoziate su invito (salvo che nel Veneto, dove si è proceduto a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale Europea).
La particolarità del metodo di riscossione è che il Gestore, senza passare per un tribunale o in giudizio, ottiene direttamente un titolo esecutivo per procedere alla riscossione delle voci tariffarie e le morosità, con la conseguente possibilità di avviare pignoramenti. La conseguenza è che l'utente, per far valere qualsiasi inadempimento del gestore (per esempio un disservizio o un ritardo) dovrà per forza avviare dei giudizi in opposizione a tali titoli, senza peraltro avere la sicurezza che il ruolo o l'ingiunzione possano essere sospesi.