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L’immaginazione difficilmente riesce ad ipotizzare i significati che il titolo sottintende. Lo stesso autore non potrà in queste righe condensarne la lunga serie pur avendone già discusso a lungo in tante sedi. È ben noto come  la stragrande maggioranza dei sistemi acquedottistici siano già muniti di impianti centralizzati di telecomando e telecontrollo ma non esistono esempi  di acquedotti che siano stati concepiti e e costruiti tassativamente in funzione delle grandi possibilità di cui si potrebbe disporre proprio grazie al telecontrollo.  La funzione che normalmente gli viene assegnata, come si capisce dal suo nome, è lo svolgere automaticamente e quindi con maggiore velocità, efficacia ed economia, gli stessi compiti che un tempo erano condotti a termine dal personale,  nel mentre gli acquedotti restano sempre gli stessi di prima dell’avvento di questo straordinario ed intelligente mezzo di operatività. Per averne conferma basta esaminare i testi di acquedottistica che abbondano nelle librerie e si vedrà che non viene mai proposto  o raccomandato di modificare la struttura fondamentale degli acquedotti per adeguarla al telecomando, invece si perpetua imperituramente la stessa di mezzo secolo fa.....

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