IATT è un’Associazione nazionale di categoria che da oltre venti anni promuove - presso Enti, Pubbliche Amministrazioni, Aziende di gestione delle reti di servizi, Università, Imprese, tecnici e ricercatori - le conoscenze tecniche e scientifiche nel campo delle tecnologie trenchless (o “no dig”).
Tali tecnologie permettono di effettuare la posa, la manutenzione e il risanamento delle infrastrutture interrate dei sottoservizi (reti elettriche, di telecomunicazione, gas, acquedotti e fognature) attraverso l’applicazione di soluzioni tecnicamente avanzate che limitano lo scavo a cielo aperto.
IATT è un “unicum” nell’ambito delle associazioni nazionali di categoria italiane, essendo l’unica ad associare il pubblico (ad. es: SNAM, MM, IREN, ACEA, OPEN FIBER, UTILITALIA, AGSM, PUBLIACQUA, BRIANZA ACQUE ecc) con il privato sia esso rappresentato dai gestori delle reti (quali TIM, FASTWEB, VODAFONE, BT, WINDTRE, COLT ecc.) che da oltre 100 imprese esecutrici di lavori, fornitrici di materiali, di macchinari, studi di consulenza e progettazione, fino ad arrivare ai professionisti appartenenti agli ordini professionali ed anche Enti Locali quali la Regione Lombardia. IATT, in virtù della sua compagine associativa, si fa promotrice delle istanze dei propri associati volte a colmare un gap tecnologico e conoscitivo che rende difficile ed economicamente poco competitivo lo sviluppo delle reti dei servizi.
LE FAMIGLIE TECNOLOGICHE
Visto il carattere altamente specialistico di tali tecnologie, IATT ha ottenuto dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), nell’allegato A1 del DPR 207/2010 il riconoscimento di una categoria specifica del settore, la “OS35”, denominandola “ Tecnologie a basso impatto ambientale”. La Categoria Specialistica è stata introdotta dal Regolamento di esecuzione e attuazione del Codice dei Contratti Pubblici (Decreto del Presidente della Repubblica del 5 Ottobre 2010 n. 207 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10/12/2010 - Supplemento Ordinario n. 270) entrato in vigore a dicembre 2012. Studi autorevoli hanno dimostrato che l’utilizzo di tali tecnologie consente di ridurre gli impatti socio-ambientali del 70%, il consumo energetico del 56 % e gli incidenti sui cantieri del 70 %.
Alla luce di quanto sopra, si può affermare che tali tecnologie, utilizzate sia per la posa di nuove infrastrutture di rete sia per il risanamento di quelle esistenti, sono affidabili e al tempo stesso più economiche e meno invasive di quelle tradizionali. In sintesi costano di meno, sono più veloci e a parità di budget consentono la posa o il risanamento di tratte più lunghe di condotte a beneficio delle tariffe applicate al consumatore finale.
Convenzionalmente le tecnologie Trenchless vengono classificate nelle seguenti 5 macro famiglie:
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