In data mercoledì 18 novembre si è tenuto un convegno incentrato sulla significativa tematica delle difficoltà riscontrate a livello di accoglimento delle esigenze dei cittadini da parte dei servizi idrici nelle regioni del Sud. Le risorse finanziarie disponibili nella strategia Next Generation EU (NG-EU) per migliorare l’efficienza dell’uso della risorsa acqua rappresentano un’occasione difficilmente ripetibile per ridurre il divario nell’erogazione dei servizi idrici fra le aree sviluppate (in maggior parte nel Centro-Nord) e quelle arretrate (in gran parte nel Meridione e nelle Isole). Il superamento di questo divario, che la stessa ARERA definisce “water service divide”, può rappresentare una grande occasione di sviluppo organizzativo e tecnologico per l’intero sistema, non solamente per il Meridione. I condivisibili obiettivi del Recovery Plan sono: 1. Sicurezza e resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico primario per gli usi civili, agricoli, industriali e ambientali, nel rispetto della qualità ambientale dei corpi idrici; non solamente sicurezza strutturale dei serbatoi di accumulo e delle condotte di alimentazione, ma ancora di più sicurezza sulla quantità e qualità delle risorse invasate, e interventi per rendere resilienti i sistemi di approvvigionamento negli scenari indotti dai cambiamenti climatici; l’introduzione di strumenti di controllo e di modelli previsionali climatici e di ottimizzazione gestionale consente di migliorare la gestione e di predire in anticipo le situazioni di carenza idrica, attivando per tempo le misure di adattamento e riducendo le conseguenze sugli utilizzatori delle risorse e sull’ambiente. 2. Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione idrica e loro trasformazione in smart network, che consentano il controllo della loro efficienza in tempo reale e la possibilità per gli utenti di informazione aggiornata e tempestiva sul servizio offerto. Gli effetti di questi interventi sono il contenimento delle perdite fisiche e amministrative nelle reti di distribuzione entro gli standard europei (15-20 %), attraverso la distrettualizzazione delle reti, il controllo delle pressioni, la ricerca attiva delle perdite e la identificazione e sostituzione mirata delle tubazioni che vanno effettivamente cambiate. I benefici ambientali sono una conseguenza del minore impatto sulle risorse e una riduzione dei consumi energetici necessari per il funzionamento delle reti di distribuzione. Per raggiungere e mantenere un adeguato livello di efficienza delle reti è indispensabile installare sensori e apparecchiature di misurazione e controllo adeguati nelle reti e in definitiva la loro trasformazione in smart network. La disponibilità di misure e la capacità di elaborazione e analisi è la base necessaria per operare una manutenzione efficace e proattiva delle reti, attualmente quasi sempre caratterizzate da scarsa e inefficiente manutenzione reattiva. 3. Completamento e gestione delle reti fognarie con tecniche similari alle reti idriche, e realizzazione degli impianti di depurazione non solamente per superare le procedure di infrazione, ma anche per trasformarli in “fabbriche verdi”, con il recupero energetico e dei fanghi e la produzione di acqua utilizzabili dall’agricoltura e dall’industria e per fini ambientali. In questo contesto si deve inserire la programmazione del Commissario Nazionale della Depurazione, che riguarda tutti gli agglomerati in procedura di infrazione, localizzati in gran parte nelle regioni meridionali e insulari. 4. Va inoltre perseguito, quando possibile, il cofinanziamento degli interventi proposti tramite tariffe e/o altre risorse finanziarie, per incrementare l’effetto leva delle risorse NG-EU. https://www.associazionemerita.it/notizie/webinar-acqua-18novembre