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Continua in Senato l’esame del disegno di legge sulla gestione dei servizi idrici cosiddetto “acqua pubblica”  (A.S.2343).

 

Il provvedimento:

all'articolo 2 reca i principi generali in materia di gestione dell'acqua, qualificando l'acqua come bene naturale e diritto umano universale;

all’articolo 3 reca principi per la tutela e la pianificazione del servizio idrico;

all'articolo 4 qualifica il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività;

all’articolo 5 pone in capo al Ministero dell'ambiente il controllo sul rispetto della disciplina vigente in materia di tutela delle risorse idriche e della salvaguardia ambientale, prevedendo poi che l’AEEGSI eserciti le funzioni di regolazione e controllo dei servizi idrici a essa trasferite;

con l'articolo 6 interviene in materia di finanziamento del servizio idrico integrato;

con l'articolo 7 prevede l'erogazione gratuita di un quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali, da garantire anche in caso di morosità;

nell'articolo 8 reca la disciplina relativa alla misurazione e fatturazione dei consumi energetici;

all'articolo 10 reca disposizioni in materia di trasparenza della bolletta del servizio idrico integrato;

nell'articolo 11 prevede che lo Stato e gli enti locali applicano nella redazione degli strumenti di pianificazione quanto previsto dall'articolo 14 della direttiva 2000/60/CE, in materia di informazione e consultazione pubblica, garantendo massima trasparenza e adeguati strumenti di coinvolgimento anche nel processo decisionale relativo alla pianificazione;

all'articolo 12 reca disposizioni finalizzate alla costituzione di una fiscalità generale universale che favorisca l'accesso all'acqua potabile da parte di tutti.

 

Il testo in esame al senato tiene conto del parere della Commissione Bilancio e prevede che la gestione delle acque potrà essere affidata anche in via diretta a favore delle società pubbliche in house, se queste saranno partecipate da tutti gli enti locali ricadenti nell'ambito territoriale ottimale.

Nel testo è invece eliminata la previsione che il Fondo di garanzia delle opere pubbliche concorra al finanziamento degli interventi relativi alle infrastrutture idriche e si dispone che i finanziamenti ambientali erogabili da Cassa depositi e prestiti siano destinati in via prioritaria a interventi sulla rete del servizio idrico, senza passare per le società di gestione interamente pubbliche in house.

 

La Commissione Ambiente ha evidenziato la necessità che il Governo fornisca tutti gli elementi relativi una procedura Pilota (EU-Pilot) in materia di governance delle acque, al fine di valutare i profili di compatibilità del provvedimento con la normativa europea.

 

La commissione ha inoltre proceduto nelle ultime settimane ad audizioni informali nei confronti di istituzioni, associazioni e operatori di settore.

 

Tra le segnalazioni si evidenzia quella di AEEGSI, secondo cui la previsione di una quantitativo minimo di litri giornalieri da assicurare gratuitamente a ciascuna persona determina alcune criticità di natura applicativa, in quanto  non è disponibile la misura dei volumi consumati per ciascuna unità abitativa e poche realtà gestionali hanno implementato una dettagliata anagrafica degli utenti, tale da consentire di associare a ciascuna utenza domestica il numero di persone che la compongono.

Inoltre la copertura del costo per assicurare un quantitativo minimo di litri giornalieri gratuiti genererebbe un aumento del corrispettivo per l’eccedenza, con la conseguenza di vanificare (per le utenze con consumi che superino anche di poco il quantitativo minimo vitale) i benefici derivanti dall’erogazione gratuita del previsto quantitativo minimo essenziale. AEEGSI inoltre evidenzia la necessità di studiare un meccanismo che consenta la riduzione dell’erogazione dell’acqua nel periodo di morosità e considera prematura la diffusione della telelettura in modalità condivisa da effettuare attraverso la rete elettrica. Infine considera che  l’eliminazione di un limite inferiore alla dimensione degli ambiti territoriali potrebbe determinare un’eccessiva frammentazione dei servizi, con l’incapacità di generare le economie di scala necessarie per il finanziamento degli investimenti necessari, salvaguardando nel contempo la sostenibilità della tariffa.

 

Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua  si è espresso in maniera fortemente critica sul provvedimento, sostenendo che le modifiche approvate alla Camera hanno comportato la cancellazione degli elementi dirimenti e caratterizzanti la proposta di legge, a partire da quelle riguardanti la disciplina dei processi di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato, fino a “snaturare l'impianto e principi” della proposta di legge originale.

 

ANEA (Associazione nazionale Autorità e Enti di ambito) ha evidenziato che l'applicazione del criterio di progressività, a partire dalla eccedenza, del quantitativo minimo vitale giornaliero, ha il rischio di far gravare sulle famiglie numerose il quantitativo d'acqua gratuito giornaliero. Si può quindi attutire l’impatto sulle famiglie numerose, limitando il beneficio della gratuità del quantitativo minimo vitale solo alle famiglie che presentano un reddito familiare equivalente (ISEE) al di sotto di una certa soglia e solo su istanza e non in forma automatica.

 

ANBI Associazione nazionale delle bonifiche, delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari ha chiesto di introdurre una modifica per prevedere la valorizzazione dell'irrigazione collettiva fatta dai consorzi di bonifica per garantire un'acqua sempre migliore, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.