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Il documento di consultazione n 36/2014/R/com del 06 febbraio 2014, illustra gli orientamenti finali dell'Autorità in materia di revisione e semplificazione delle disposizioni di separazione contabile per il settore dell'energia elettrica, il gas ed il settore idrico

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/14/036-14.jsp

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Il Tar della Lombardia ha rinviato al 20 febbraio la discussione sul ricorso presentato dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e da Federconsumatori contro la delibera 585/2012/R/idr di approvazione del Metodo Tariffario Transitorio per i servizi idrici, che vede coinvolti quali controparti, oltre all’AEEG, anche il Ministero dell’Ambiente e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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I Consigli di Amministrazione di Hera S.p.A. (“Hera”) e di AMGA – Azienda Multiservizi S.p.A. (“Amga”), società controllata al 58,69% dal Comune di Udine, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Amga in Hera. Alla Fusione seguirà il conferimento delle attività di distribuzione gas di Amga all’interno di AcegasAps (che a seguito dell’operazione muterà denominazione in AcegasApsAmga) e delle attività di vendita energia e gestione calore all’interno di Hera Comm, le quali manterranno autonomia giuridica, ragione sociale e sede legale ad Udine.

http://www.gruppohera.it/gruppo/com_media/news/pagina456.html

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La nuova direttiva sulle concessioni pubbliche, “non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico” ed ha riconosciuto la particolare natura dell'acqua come un bene pubblico, accettandone l'esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole. Per inciso, l'accordo sulle nuove regole europee per le concessioni ricorda che gli Stati membri “restano liberi di decidere come desiderino siano eseguiti i lavori pubblici o erogati i servizi”, se in-house o esternalizzandoli a società private.

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Il Rapporto annuale sulle tariffe dei servizi pubblici locali ha l’obiettivo di promuovere la trasparenza sui costi dei servizi locali sostenuti delle famiglie e delle micro e piccole imprese. La prima sezione è dedicata alle tariffe dei servizi pubblici locali: servizio idrico integrato, servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e trasporto pubblico locale. La seconda sezione riguarda i prezzi dell'energia elettrica e del gas naturale.

http://www.unioncamere.gov.it/P42A2168C1612S1611/Rapporto-sulle-tariffe-dei-servizi-pubblici-locali-2013.htm

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Gli undici progetti, ai quali viene destinato un totale di 50 milioni di finanziamento (dalla gara 2013 “Ambiente” del Settimo programma quadro 2007-2013), coinvolgono 179 partner provenienti da organizzazioni di ricerca ed imprese private (tra cui oltre 70 Pmi), di 19 Paesi Ue. Dalle biotecnologie per il trattamento dell'inquinamento da metalli pesanti nelle acque di scarico, alla gestione intelligente delle reti di distribuzione: sono solo due esempi degli undici nuovi progetti di ricerca approvati per il finanziamento Ue, con l'obiettivo di promuovere soluzioni innovative per le sfide legate al tema dell'acqua.

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Il Tar di Brescia ha respinto nei giorni scorsi la richiesta di sospensiva della gara di Tea Acque, bloccando così l’associazione temporanea d’imprese (Ati) arrivata seconda, che vede alleati Costruzione Dondi, F.Imm ed Euromec. In attesa dell’udienza di merito, Tea Acque può quindi firmare i contratti con la cordata vincitrice, che vede la presenza di Cpl di Concordia, Sta di Mantova e la Impec Costruzioni di Napoli.

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Lo ha stabilito il giudice di pace di Viterbo, che ha accolto i ricorsi di alcuni utenti di Talete spa, supportati dal Comitato Acqua Potabile - Adoc. Il gestore, intanto, si è appellato contro la sentenza. Agli utenti che hanno presentato ricorso spetterà un assegno da 1.000 euro come risarcimento per l’erogazione di acqua con livelli di arsenico superiori alla soglia consentita potrebbe aumentare, nonché uno sconto del 50% sulle prossime bollette.

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Secondo la Sezione Autonomie della Corte dei Conti (Del 2/2014), il Comune può trasformare in azienda consortile una spa attiva nei servizi pubblici locali a rilevanza economica, perché entrambe le società sono dotate di patrimonio proprio a garanzia dei creditori. Nel caso in questione i giudici hanno concesso il via libera alla trasformazione della Smat di Torino - gestore del servizio idrico integrato - in azienda speciale consortile di diritto pubblico.

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Il Giudice di Pace di Aragona (AG) ha dichiarato l’illegittimità della bolletta idrica di un utente perché mancava l’indicazione della quantità d’acqua consumata. "In buona sostanza - si legge nella sentenza - chi consuma molta acqua paga lo stesso importo di chi consuma pochissimo o addirittura nulla: ad esempio, l’anziano pensionato che abita da solo in due stanze, paga il medesimo importo della famiglia numerosa che abita in una villa magari con piscina e giardino. Il criterio corretto, così come previsto dalla Legge statale e comunitaria, ma contemplato anche dal regolamento idrico approvato solo qualche anno fa dal Consiglio comunale, richiederebbe che il Comune provvedesse alla misurazione dell’acqua consumata dall’utente, attraverso apposito contatore, facendogli pagare soltanto l’acqua consumata".

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La Commissione europea chiede all’Italia di allineare la politica sulle acque alle norme dell’UE. Le carenze riscontrate riguardano l'attuazione nel diritto nazionale della direttiva quadro sulle acque, che costituisce il quadro in cui s'iscrive l'azione dell'Unione in materia di politica delle risorse idriche. Dopo aver rilevato una serie di problemi in occasione dei controlli della conformità effettuati nel 2009, nel maggio 2010 la Commissione ha inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, cui ha fatto seguito un parere motivato nel marzo 2012. Se l'Italia non si conformerà alla direttiva, la questione potrà essere deferita alla Corte di giustizia dell'UE.

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Il Tribunale di Caltanissetta, con sentenza dell’11/11/2013, ha annullato un'ingiunzione di pagamento per il servizio idrico sulla base della contestazione dell’utente sull’ammontare dei consumi registrati dal gestore del servizio idrico, in contraddittorio con una propria perizia sul contatore. Per il giudice - che ha richiamato la giurisprudenza della Cassazione -, l'obbligo del gestore di computare gli addebiti sulla base delle indicazioni del contatore «non si può risolvere in un privilegio fondato sulla non contestabilità del dato recato in bolletta» (Cassazione n. 10313/04). Se l'utente infatti contesta i valori ricavati dal contatore, è obbligo del gestore offrire la prova del suo corretto funzionamento e l'affidabilità dei valori registrati (Cassazione n. 18231/08).