Si comunica che con decreto direttoriale n. 594 del 24 agosto 2022 il MIMS - Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ha approvato la graduatoria definitiva delle proposte di finanziamento relative alla prima finestra temporale prevista dall'Avviso. La graduatoria, riportata nell'allegato al provvedimento, è distinta tra domande: a) ammesse e finanziate; b) ammesse ma non finanziate per carenza di fondi; c) non ammesse per mancato raggiungimento dei limiti minimi di punteggio; d) non ammesse per mancanza di requisiti di ammissione. Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione del sito PNRR / Misura 4.2. https://dgdighe.mit.gov.it:5001/$DatiCmsUtente/Investimenti/Misura_4- 2/PNRR%20M2C4%20I4.2_Decreto%20n.%20594%2024%20agosto%202022_Prima%20finestra%20temporale.pdf
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Secondo ISPRA il calcolo della disponibilità di risorsa idrica effettuato su trentenni climatologici successivi (1951–1980; 1961– 1990; 1971–2000; 1981–2010; 1991–2020) ha evidenziato un trend negativo nei valori di disponibilità idrica. Il valore annuo medio di risorsa idrica disponibile per l’ultimo trentennio 1991– 2020 è ridotto del 19% rispetto a quello relativo al trentennio 1921–1950 stimato dalla Conferenza Nazionale delle Acque tenutasi nel 1971 e che rappresenta il valore di riferimento storico. In base ai dati attualmente disponibili e alle valutazioni del modello idrologico BIGBANG di ISPRA, la disponibilità di risorsa idrica media annua, calcolata sul lungo periodo 1951–2020, ammonta a circa 141,9 miliardi di m3, dei quali circa 64 miliardi di m3 vanno a ricaricare le falde acquifere. Fin dall’inizio dell’anno, la siccità ha interessato l’Italia centro-settentrionale e in particolare il distretto idrografico del Fiume Po. Le ultime riunioni degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici, a cui l’ISPRA ha partecipato, hanno confermato: uno scenario di severità idrica alta per i distretti del Fiume Po, delle Alpi Orientali (ad eccezione del bacino dell’Adige per il quale la severità è media) e dell’Appennino Settentrionale uno scenario di severità idrica media, con trend in peggioramento, per il distretto dell’Appennino Centrale (con il territorio umbro e parte del sud delle Marche, già in condizioni di severità alta). La situazione che emerge dalle prime valutazioni effettuate dall’ISPRA è decisamente poco rassicurante rispetto agli scenari futuri. Si prevede a livello nazionale una riduzione della disponibilità di risorsa idrica, che va dal 10% nella proiezione a breve termine, nel caso di un approccio di mitigazione aggressivo nella riduzione delle emissioni di gas serra, al 40% (con punte del 90% per il sud Italia) nella proiezione a lungo termine, ipotizzando che la crescita delle emissioni di gas serra mantenga i ritmi attuali. Uno studio commissionato dalla EU nel 2007 sul potenziale risparmio idrico in Europa, ha stimato che il consumo d’acqua potrebbe aumentare del 16% entro il 2030 in uno scenario «business as usual», mentre l’utilizzo di tecnologie di risparmio idrico in ambito industriale e una migliore gestione dell’irrigazione in ambito agricolo potrebbero ridurre gli sprechi fino a oltre il 43%. Il prelievo totale medio annuo per l’Italia si aggirerebbe sui 37,7 miliardi di m^3; confrontando tale valore dei prelievi con la risorsa idrica media annua disponibile, ne deriva una condizione media nazionale di stress idrico. Rispetto a una condizione di scarsità idrica, risulta ancor più interessante il tema delle perdite in rete del servizio di distribuzione dell’acqua potabile. Le statistiche dell’ISTAT sull’acqua per gli anni 2019-2021, rivelano che nel 2020, nei 109 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, il servizio di distribuzione dell’acqua potabile è stato caratterizzato da perdite in rete dell’ordine del 36%. Per migliorare la gestione della risorsa in un’ottica di adattamento e sostenibilità, specialmente in occasione di eventi di siccità e/o di scarsità idrica, sarebbe necessario disporre di un monitoraggio sistematico e omogeneo delle portate, dei prelievi e delle restituzioni, a copertura nazionale. Ciò consentirebbe agli enti 5 coinvolti a vario titolo nella valutazione e gestione della risorsa idrica, tra cui l’ISPRA, di poter costruire con maggior dettaglio il quadro conoscitivo e i possibili effetti di differenti scenari di utilizzo della risorsa stessa. https://www.isprambiente.gov.it/files2022/notizie/nota_ispra-_siccita_dispon_idrica_luglio2022.pdf
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"L’obiettivo della regolazione tariffaria nei servizi idrici è quello di garantire alle imprese regolate le risorse necessarie a finanziare le attività di gestione e di investimento, prevenendo al contempo la formazione di extra profitti (efficienza allocativa) e incentivando la minimizzazione nel tempo dei costi (efficienza produttiva). Il sistema tariffario, attraverso questo approccio, si propone di riconoscere tutti i costi della gestione del servizio attraverso la fissazione di una tariffa che se applicata dal gestore genererà, a parità di domanda da parte dell’utenza, un volume di ricavi tale da corrispondere a tutti i costi precedentemente riconosciuti. Seguendo questo schema è interessante cercare di comprendere quale sia la relazione fra i costi riconosciuti in tariffa e i costi nella rappresentazione dei bilanci delle imprese che gestiscono il servizio idrico in Italia. Lo scopo di questa nota è quello di approfondire il tema degli ammortamenti e della rivalutazione dei cespiti per determinare, se e come, la definizione di queste grandezze nella metodologia tariffaria e il conseguente riconoscimento dei costi in tariffa, possa determinare un maggior rendimento del capitale investito rispetto a quello che formalmente viene definito negli oneri finanziari e negli oneri fiscali. Le conclusioni sono che l’uso delle immobilizzazioni deflazionate produce una plusvalenza fra il valore residuo tariffario e il valore residuo di bilancio. Una plusvalenza dal valore significativo pari al 16% del capitale investito. La plusvalenza, a secondo della forma degli ammortamenti utilizzata dal provvedimento tariffario e dal bilancio del gestore, può manifestarsi sia alla fine dell’affidamento (in presenza di ammortamenti tecnici) che durante il periodo dell’affidamento (in presenza di ammortamenti finanziari). L’uso di immobilizzazioni deflazionate anche per ammortamenti e valore residuo, oltre che per il calcolo degli oneri finanziari e degli oneri fiscali, potrebbe essere una scelta consapevole da parte dell’Autorità, aderendo così, nell’ambito di del confronto che il dibattito nella regolazione ha sviluppato nel tempo, all’opzione dei costi di sostituzione contro i costi storici. Tuttavia, questa scelta non sembra tenere conto che nel settore dei servizi idrici vi è una componente importante di investimenti pianificati e inseriti nel provvedimento tariffario (Piano degli Interventi) espressi a costi correnti che rispondono a gran parte delle ragioni che rivendicano l’uso dei costi di sostituzione (segnali di costo al consumatore e capacità di finanziare le sostituzioni a prezzi correnti)." L'intera analisi è disponibili sul sito: http://servizi-idrici.it/wp-content/uploads/2022/07/WP-6-luglio-2022-La-rivalutazione-dei-cespiti-in-MTI.pdf
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Decreto Ministeriale n. 191 del 17/05/2022 relativo all’Investimento 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione” Il Ministro della Transizione ecologica, in data 17 maggio 2022, ha emanato il Decreto Ministeriale n.191 al fine di dare attuazione all’Investimento 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione” previsto nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, definendo: i criteri di riparto delle risorse assegnate alla Misura, pari a 600 milioni di euro; i criteri di ammissibilità delle proposte progettuali. Tale provvedimento è stato ammesso alla registrazione della Corte dei Conti in data 03/06/2022 al numero n.1798. A partire dalle ore 12.00 del 7 luglio 2022 sarà accessibile, tramite link che verrà pubblicato nel link sotto riportato, l’apposita piattaforma dedicata per il caricamento delle proposte progettuali. La stessa sarà attiva fino alle ore 12.00 del 23 agosto 2022. https://www.mite.gov.it/bandi/decreto-ministeriale-n-191-del-17-05-2022-missione-m2-c4- investimento-4-4
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1) Delibera 26 luglio 2022 n. 367/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore Emiliambiente S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/367-22.htm
2) Delibera 26 luglio 2022 n. 367/2022/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il fornitore all’ingrosso Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/22/367-22.htm
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