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L'Università di Udine, con la collaborazione dei gestori del SII friulani, ha organizzato per il biennio 2020-2021 un Master in Innovazione tecnologica e management del ciclo idrico integrato. Il Master, ormai alle ultime battute, ha pienamente raggiunto i propri obiettivi, fornendo un'alta specializzazione ad oltre 30 discenti, i quali saranno in grado di:  Affrontare e risolvere le problematiche quali-quantitative del CII con strumenti moderni;  Produrre dimensionamenti e simulazioni delle varie parti del CII;  Introdurre le nuove prospettive di monitoraggio, controllo delle tossicità residuali e igienico sanitarie del CII;  Determinare un nuovo approccio al management del CII mediante una nuova visione del SII;  Conoscere, riprendere e discutere la legislazione relativa al CII, su basi territoriali negli aspetti critici e in visione prospettica. Pubblichiamo le slides del modulo didattico presentato dall'ing. Battiston (direttore CAFC spa) dal titolo "La Regolazione del Servizio Idrico Integrato: Modelli organizzativi" https://www.uniud.it/it/didattica/formazione-post-laurea/master/alta-formazione/area-scientificotecnologica/acqua

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Il 19 aprile si è tenuta una riunione aperta tra: - ANPCI; - Comuni che gestiscono direttamente il servizio idrico; - Osservatorio Gocce d’Acqua. Hanno partecipato circa 75 comuni che gestiscono il servizio idrico direttamente. Tutti hanno sottolineato l'eccessiva complessità di molte disposizioni regolatorie dell'Autorità nazionale competente in materia (dal 2012 Arera) e la obiettiva inapplicabilità di altre. Nel corso dell'incontro sono stati condivisi i seguenti obiettivi: 1-Incontro con il Collegio Arera; 2-Richiesta di partecipazione dell’ANPCI al sottogruppo Idrico all’interno dell’Osservatorio Arera; 3-Istituzione di un Tavolo tecnico Anpci, Gocce d’acqua, Rappresentanti Comuni per analizzare approfondire specifici temi regolatori e proporre semplificazioni ad Arera; 4-Incontro con Capi Gruppo Parlamentari per migliorare l'art. 147 del D.Lgs 152/2006 ed il riconoscimento normativo di una regolazione semplificata per i piccoli comuni gestori idrici. http://www.goccedacqua.it

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L'ISTAT, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, ha fornito un focus tematico multi-fonte che propone risultati provenienti da diverse indagini, elaborazioni e analisi, offrendo una lettura integrata del fenomeno con riferimento agli aspetti legati sia al territorio sia alla popolazione. Nel 2018, non sono collegati al servizio pubblico di depurazione 18 milioni di residenti. Le perdite idriche in distribuzione sono in costante aumento (42,0% nel 2018). Nel 2020 una quota pari all’87,4% delle famiglie è molto o abbastanza soddisfatta del servizio idrico. In 9 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, tutti nel Mezzogiorno, sono adottate nel 2019 misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua. Nel 2020 il 67,4% di persone di 14 anni e più è attenta a non sprecare acqua. https://www.istat.it/it/archivio/255596 Testo integrale e nota metodologica

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La qualità del servizio idrico integrato viene costantemente misurata dal 2015, da quando ARERA (l'Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente), ha definito la regolazione per la Qualità contrattuale. Solo per gli aspetti "contrattuali" - come il numero di prestazioni erogate, i tempi per l'esecuzione delle prestazioni, l'avvio la gestione e la cessazione del rapporto contrattuale con gli utenti - vengono costantemente monitorati 42 parametri per ogni gestore del servizio idrico in tutta Italia. La mole di dati che ne scaturisce era, fino ad oggi, interpretabile solo dagli addetti ai lavori. Da oggi, invece, ARERA pubblica sul proprio sito infografiche navigabili, che consentono a chiunque di confrontare la situazione del proprio comune di residenza con il resto del Paese o le specifiche caratteristiche del gestore di appartenenza. All'indirizzo https://www.arera.it/it/dati/QSII.htm si possono trovare due diverse schermate. Nella vista intitolata "Gli obblighi di qualità del servizio all'utenza" è possibile visualizzare e raffrontare i livelli delle prestazioni da 248 gestori che erogano il servizio idrico a 48,3 milioni di abitanti residenti (circa l'80% della popolazione residente in Italia). I dati sono interrogabili selezionando per regione, comune, gestione o classe di performance e i colori aiutano ad avere una percezione immediata di quali siano le zone in ritardo nel servizio o nell'invio di dati all'Autorità. https://www.arera.it/it/dati/QSII.htm#prima Nella seconda schermata "Quant'è di qualità il servizio idrico del tuo gestore?" si possono approfondire le performance di qualità contrattuale offerte dai gestori ai propri utenti. In questo caso i dati riguardano un panel di 327 gestioni al servizio di circa 50,5 milioni di abitanti (84% della popolazione residente italiana). Anche questi dati sono interrogabili interattivamente selezionando per comune o per gestione. https://www.arera.it/it/dati/QSII.htm#seconda Le pagine del sito contribuiscono alla trasparenza delle informazioni verso i consumatori e alla concreta possibilità di comparazione tra le gestioni virtuose e quelle in ritardo. "Il sito istituzionale dell'ARERA si arricchisce di un vero e proprio strumento di servizio per i consumatori, consentendo di paragonare le prestazioni" - afferma Andrea Guerrini, componente del collegio ARERA e presidente di Wareg, l'associazione europea dei regolatori idrici -"Siamo in linea con le migliori esperienze europee di sunshine 6 regulation, una regolazione alla luce del sole che, con la pubblicazione periodica degli indicatori, punta ad un esercizio essenziale di trasparenza e di incentivazione al miglioramento delle performance, con effetti reputazionali, positivi e negativi, sui gestori". Le slide presentate al webinar: Verso una regolazione trasparente nel settore idrico Andrea Guerrini - componente Collegio ARERA e presidente Wareg La qualità contrattuale e tecnica dei sistemi idrici in Italia Lorenzo Bardelli - Direttore Divisione Ambiente ARERA La qualità contrattuale del servizio idrico nei territori Donato Berardi - Direttore del Laboratorio di REF Ricerche https://www.arera.it/it/dati/QSII.htm

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La nuova Direttiva europea sulla qualità delle acque potabili: aggiornamento dei parametri esistenti e nuovi parametri. di Renato Drusiani, Marco Gatta, Tania Tellini La nuova direttiva sulla qualità delle acque potabili è stata approvata dal Parlamento Europeo il 16 dicembre 2020 ed è entrata in vigore il 12 gennaio 2021 a seguito della pubblicazione2 . Si tratta dell’aggiornamento, mediante abrogazione e rifusione della direttiva 98/83/Ce3 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano che in Italia era stata recepita dal D.Lgs 31/2001. L’obiettivo della nuova direttiva, già presente nella direttiva del 1998, è la tutela della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano. Questo viene rafforzato non solo rivedendo i parametri esistenti ed i loro valori ma anche attraverso l’armonizzazione degli standard relativi ai materiali a contatto con l'acqua potabile nonché l’introduzione di un approccio basato sul rischio. La direttiva si inserisce nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030, in particolare costituisce un impegno assunto verso l’obiettivo n.6 “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie” ed è la prima legislazione europea che viene adottata in seguito ad un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), lo strumento di democrazia partecipativa dell’UE, denominata “Right2Water”.... Scarica il documento

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Per favorire la transizione verso un modello di economia circolare nell’utilizzo delle risorse idriche, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (FoSS) e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA) hanno avviato un gruppo di lavoro la cui prima azione pubblica è avvenuta in occasione del webinar del 16 marzo 2021 “Il ciclo dell’acqua e l’economia circolare”, nel corso del quale è stato presentato l’omonimo Dossier, a cui hanno contribuito anche l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Bologna e il Gruppo 183, che suggerisce un approccio “circolare” all’intera filiera idrica, mirato al recupero sostenibile delle risorse materiali ed energetiche contenute nelle acque reflue. Sotto l’impulso dei più recenti rapporti della Commissione UE e delle principali organizzazioni internazionali, che sottolineano la necessità di sviluppare adeguate misure finalizzate ad agevolare la transizione dal modello di economia lineare verso un modello di economia circolare in grado di valorizzare un uso efficiente delle risorse, il Gruppo di lavoro mette al centro delle sue attività la gestione della risorsa più preziosa, indispensabile per la vita e per tutte le attività dell’uomo, l’acqua. La scarsità d’acqua, infatti, costituisce già oggi un problema grave per alcuni Stati dell’UE. Secondo la Commissione Europea, almeno l’11% della popolazione europea e il 17% del suo territorio sono stati colpiti da scarsità d’acqua, situazione destinata ad aggravarsi a seguito dei cambiamenti climatici. Per favorire, quindi, l’utilizzo di fonti alternative di acqua, di recente il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Regolamento sul riutilizzo delle acque reflue. Nei tre anni previsti per la sua effettiva entrata in vigore dovranno essere risolti importanti nodi strategici che interesseranno l’intera filiera idrica. Il Gruppo di lavoro, ideato come un gruppo aperto all’adesione di nuovi componenti, si focalizza sui seguenti principali temi di interesse e attività: – favorire lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze in merito al riutilizzo di acque reflue depurate e di fanghi di depurazione; – sviluppare studi, programmi e linee guida che possano consentire alle pubbliche 4 amministrazioni di avviare le azioni necessarie; – favorire l’adeguamento della pianificazione regionale a quanto stabilito dal Regolamento. In particolare, il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, cioè il settore che in Italia utilizza attualmente il 51% delle risorse idriche prelevate, rappresenta una delle maggiori sfide. Ai fini del riutilizzo delle acque reflue, l’attenzione deve essere posta: – alla prevenzione dell’inquinamento alla fonte attraverso il divieto o il controllo puntuale nell’uso di alcune sostanze contaminanti; – alla raccolta e trattamento delle acque reflue in modo efficace e diffuso; – all’affinamento dei reflui e la loro distribuzione per farne una fonte alternativa di acqua, sicura ed economica, sia per l’irrigazione che per le industrie e per l’ambiente; – alla possibilità di recuperare energia e materiali presenti nelle acque reflue urbane, quali nutrienti come il fosforo e prodotti chimici come biopolimeri o cellulosa, riutilizzabili nell’industria o nell’agricoltura. I due interventi introduttivi del webinar, sia quello di Edo Ronchi, Presidente della FoSS che quello di Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea e tra i curatori del Dossier, hanno evidenziato come la necessità nel nostro Paese di una gestione circolare della risorsa idrica sia prioritario, poiché l’Italia è particolarmente esposta al riscaldamento globale e alle siccità prolungate. Si stima, infatti, che per ogni grado di temperatura in più, la risorsa idrica sia colpita del 20%. Esaminando più da vicino il contesto attuale economico, sarebbe auspicabile prevedere nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, (PNRR), e quindi nell’utilizzo del Recovery and Resilience Facility (RRF), una disponibilità in più per degli interventi di gestione circolare della risorsa idrica, anche tramite lo sviluppo di soluzioni innovative e tecnologie. L’intervento del componente il gruppo di lavoro Fabio Trezzini (Gruppo 183, Ong che deve il suo nome alla legge di riforma ambientale e istituzionale per la difesa del suolo e la tutela delle acque (n.183/89), assunta come riferimento della propria azione di proposta e di intervento) ha illustrato l’importanza della Pianificazione nazionale, distrettuale e regionale per un’economia circolare dell’acqua, sottolineando come non si debba trascurare la componente economica e quella di gestione del rischio nella programmazione di misure che mirano a conseguire obiettivi di qualità dell’acqua. Il Gruppo di lavoro fa sapere che per la partecipazione alle prossime attività è possibile far pervenire la propria candidatura, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Ciclo dell’acqua e economia circolare: avviata l’attività del Gruppo di lavoro (regionieambiente.it)

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Sono state pubblicate sul sito Arera le recenti approvazioni degli specifici schemi regolatori, recanti le predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023: 1) Delibera 2 marzo 2021 n. 84/2021/R/idr: approvazione predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023, proposto dall'Autorità Idrica Toscana per il gestore Acquedotto del Fiora S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/084-21.htm 9 2) Delibera 2 marzo 2021 n. 85/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'AATO 2 Marche - Centro Ancona per il gestore Viva Servizi S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/085-21.htm 10 3) Delibera 9 marzo 2021 n. 100/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Ufficio d'Ambito della Provincia di Pavia per il gestore Pavia Acque S.c.a.r.l. https://www.arera.it/it/docs/21/100-21.htm 11 4) Delibera 9 marzo 2021 n. 101/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore IRISACQUA S.r.l. https://www.arera.it/it/docs/21/101-21.htm 12 5) Delibera 23 marzo 2021 n. 120/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore HERA S.p.A. (operante nel sub ambito - Bologna). https://www.arera.it/it/docs/21/120-21.htm 13

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È stato pubblicato in questi giorni sul sito web http://servizi-idrici.it/ la seconda edizione de L’impatto della regolazione tariffaria sui risultati economico finanziari dei gestori del servizio idrico (2007-2018). Una prospettiva decennale. Sono passati più di due anni (luglio 2018) dalla pubblicazione de “L’impatto della regolazione tariffaria sui risultati economico finanziari dei gestori del servizio idrico” (Canitano & Peruzzi, 2018) e in questa edizione siamo in grado di fornire una serie temporale che va dal 2007 fino al 2018, due anni in più. Lo scopo della ricerca è sempre lo stesso, quello di “un’analisi dei cambiamenti che sono intervenuti nella regolazione economica del servizio idrico, leggendoli alla luce dei bilanci di un gruppo di cinquanta società di gestione. Cosa emerge dall’analisi dei bilanci di questi 50 società? La crescita degli investimenti per abitante nel campione sembra essersi arrestata. Ancora oggi, dopo la riforma dei servizi idrici e dopo una nuova regolazione tariffaria affidata ad ARERA, ovvero dopo più di trenta anni, il Paese non è riuscito a raggiungere il livello di investimenti nel servizio idrico del 1985. I rendimenti sul capitale investito sono cresciuti. Le società, con l’MTI, hanno visto crescere la propria redditività che ne ha aumentato a tal punto i flussi di cassa in entrata, da consentire loro di realizzare un volume superiore di investimenti, distribuire consistenti dividendi e nello stesso tempo aumentare la propria capitalizzazione, non sfruttando coì tutto il proprio potenziale. Questo potrebbe far pensare che, almeno per quanto riguarda il potenziale finanziario offerto dal regolatore italiano con lo MTI, le società avrebbero potuto realizzare un volume superiore di investimenti rispetto a quello fin qui conseguito. Il costo del debito rimane costante nonostante la diminuzione degli interessi sul mercato. Alcune imprese sono più integrate verticalmente, altre esternalizzano maggiormente. Le società hanno ridotto il tempo di dilazione verso clienti, ottenendo così la riduzione del capitale circolante rispetto a quello remunerato dal MTI. Questi ed altri ancora sono i temi che si possono analizzare attraverso la lettura dei bilanci. Ad accompagnare questa seconda edizione della ricerca viene pubblicato anche il database dei 600 bilanci che può essere interrogato, in modo interattivo, rispetto alle diverse stratificazioni (dimensione, forma di gestione, localizzazione territoriale) che caratterizzano il campione. La ricerca, realizzata da Paolo Peruzzi e pubblicata da Confservizi Cispel Toscana, è possibile trovarla su : http://servizi-idrici.it/.

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ARERA ha pubblicato il documento nel quale ha formulato le proprie considerazioni e proposte in ordine al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), approvato nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio scorso e ora all'esame, in sede consultiva, del Parlamento alle Commissioni 10a Industria, commercio, turismo, 5a Bilancio e 14a Politiche dell'Unione europea del Senato della Repubblica. Il citato PNRR descrive gli obiettivi strategici e le linee di intervento che l'Italia intende adottare ai fini dell'utilizzo delle risorse messe a disposizione nell'ambito del programma Next Generation EU, che garantirà al nostro Paese risorse aggiuntive per circa 224 miliardi di euro (nell'arco di sei anni), con l'obiettivo di favorire la ripresa e di limitare i negativi effetti economici e sociali determinatisi a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. La  presente memoria si concentrerà sui temi maggiormente afferenti alle competenze di questa Autorità, che fanno riferimento ad alcune delle componenti della Missione 2, denominata "Rivoluzione verde e transizione ecologica", che riguarda i grandi temi dell'economia circolare e della transizione energetica, in funzione degli obiettivi del Green Deal (riduzione delle emissioni climalteranti del 55% al 2030 e raggiungimento della neutralità climatica al 2030). Si fa riferimento, in particolare, alla componente "Impresa/Agricoltura verde ed economia circolare", quella indicata come "Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile", e infine a quella definita "Tutela del territorio e risorsa idrica". https://www.arera.it/it/docs/21/086-21.htm

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Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il tema di quest'anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L'obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.

https://www.worldwaterday.org/

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Con delibera 21 dicembre 2017, 897/2017/R/idr, e il relativo Allegato TIBSI, l'Autorità, nel definire una prima disciplina del bonus sociale idrico (poi integrata, con riferimento all'annualità 2020, dalla delibera 3/2020/R/idr, che ha esteso la possibilità di accedere al meccanismo di compensazione della spesa sostenuta per la fornitura idrica anche ai titolari di Reddito/Pensione di cittadinanza, commisurando il bonus non solo alla tariffa agevolata di acquedotto, ma anche alla tariffa di fognatura e depurazione) ha, tra l'altro, previsto obblighi informativi in capo ai soggetti coinvolti nel meccanismo di agevolazione e le modalità di comunicazione dei dati. In particolare, si rammenta che ai sensi dell'articolo 12 del TIBSI, i gestori del servizio idrico integrato sono tenuti a comunicare all'Autorità e al pertinente Ente di governo dell'ambito i dati e le informazioni relativi al bonus sociale idrico e al bonus idrico integrativo, entro il 31 marzo di ogni anno. Al fine di riscontrare gli obblighi informativi e di comunicazione dei dati relativi all'annualità 2020, tutti i gestori (che fatturano) devono trasmettere all'Autorità e al pertinente Ente di governo:  le informazioni di sintesi di cui ai commi 12.3 e 12.4 del TIBSI (disaggregate per ATO) nel formato e secondo lo schema Arera;  una nota illustrativa, prevista dal comma 12.5 del TIBSI, contenente la descrizione della tipologia di agevolazione riconosciuta su base locale, qualora prevista, a favore degli utenti in condizioni di vulnerabilità economica.  Le informazioni dovranno essere inviate entro il 31 marzo 2021 via posta elettronica con messaggio avente ad oggetto "Bonus sociale idrico e Bonus idrico integrativo - Comunicazione dati anno 2020" all'indirizzo pec Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e, in copia, all'indirizzo email serviziQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L'attività di verifica richiesta agli Enti di governo dell'ambito (ai fini della relazione di validazione dei dati da inviare alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, ai sensi del comma 11.3 ter del TIBSI) è volta a garantire che i dati comunicati dai gestori ai sensi del richiamato articolo 12 del TIBSI, in particolare quelli relativi alla tariffa agevolata e alle tariffe di fognatura e depurazione applicate, nonchè ai relativi volumi fatturati (secondo quanto previsto dal comma 10.1 del TIBSI, il gestore, a far data dal 1° gennaio 2020, è tenuto a dichiarare a CSEA i volumi fatturati all'utenza per il servizio di acquedotto, fognatura e depurazione ai fini del versamento dell'ammontare derivante dall'applicazione della componente perequativa UI3), risultino coerenti e congrui con i dati comunque acquisiti dai medesimi Enti di governo per altre finalità. https://www.arera.it/it/comunicati/21/210305idr.htm

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La presenza di virus patogeni umani nel ciclo idrico integrato desta molte preoccupazioni relative agli impatti sulla salute umana. Le misure di emergenza e contenimento adottate durante la pandemia provocata dal SARS-CoV-2, oltre a ripercussioni sul tessuto economico, sociale ed ambientale hanno comportato conseguenze sulle modalità di consumo della risorsa “acqua” evidenziandone l’importanza di una gestione razionale. Il presente lavoro ha lo scopo di fornire un quadro il più possibile aggiornato relativo alle attuali conoscenze sulla presenza e persistenza del SARS-CoV-2 nelle acque reflue, nei fanghi di depurazione nonché nei corpi idrici e le possibili implicazioni per i servizi idrici in termini di trasmissione fecale. Vengono discussi gli impatti in termini di consumi di acqua e qualità degli scarichi prodotti e infine, delineata una “roadmap” per una corretta gestione del servizio idrico integrato durante le pandemie, che riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento delle acque potabili, la gestione delle acque reflue e dei fanghi nonché le potenzialità dell’epidemiologia basata sulle acque reflue quale strumento di monitoraggio e di rapido allarme al fine di individuare focolai di malattie infettive.

https://www.ingegneriadellambiente.net/ojs/index.php/ida/article/view/315/406