Il sovrasfruttamento idrico, che si è accentuato negli ultimi anni per la diminuzione degli afflussi meteorici dovuta ai cambiamenti climatici, può portare insieme ai problemi legati all’inquinamento ambientale del territorio ad un decadimento della qualità delle acque fino ad una loro definitiva compromissione. Per tale motivo il Dipartimento provinciale Arpac di Avellino effettua da sempre una costante azione di tutela per la protezione degli acquiferi sotterranei che vanno ad alimentare le falde dei principali acquedotti del Mezzogiorno. In particolare, monitora le risorse idropotabili degli acquiferi sotterranei del massiccio carbonatico del Terminio-Tuoro nel Parco regionale dei Monti Picentini, in quanto sede di cospicue emergenze basali (portate media annua pari a circa 5 mc./sec.) a cui corrispondono rendimenti dell’ordine di 40 l/s/Km2 , nettamente superiori ad altri massicci carbonatici dell’Appennino meridionale. Leggi l’articolo pubblicato su Arpa Campania Ambiente. https://www.snpambiente.it/2021/06/04/acquedotti-del-mezzogiorno-la-tutela-degli-acquiferisotterranei-dellirpinia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=acquedotti-delmezzogiorno-la-tutela-degli-acquiferi-sotterranei-dellirpinia
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Le acque reflue non trattate inquinate da virus, batteri e sostanze chimiche pericolose possono rappresentare un rischio per la salute e l'ambiente. Inoltre, le acque reflue contengono nutrienti come azoto e fosforo, che possono danneggiare le acque dolci e l'ambiente marino incoraggiando la crescita delle alghe, che soffoca altre forme di vita, un processo noto come eutrofizzazione. Il tema del trattamento delle acque reflue è ancora attuale oggi. Di conseguenza, circa il 12 per cento di tutti i corpi idrici superficiali dell'UE non raggiunge un'eccellente qualità ecologica. Per affrontare questo problema, il 21 maggio 1991 la Commissione europea ha approvato la direttiva 91/271/CEE del Consiglio relativa al trattamento delle acque reflue urbane. La direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD) impone agli Stati membri di garantire che le acque reflue siano raccolte e trattate in modo appropriato nelle loro città e villaggi. L'UWWTD è ora considerato un successo nel raggiungere l'obiettivo di ridurre le implicazioni ambientali degli scarichi delle acque reflue. Una serie di metodi di assistenza, tra cui il sostegno alla conformità, l'aiuto finanziario e il finanziamento, hanno contribuito all'elevato livello generale di attuazione della direttiva. La prova del suo successo è che la domanda biochimica di ossigeno, i nitrati e il fosforo nelle acque superficiali e costiere sono tutti diminuiti a seguito della direttiva. L'UWWTD è uno strumento in circolazione da un po' di tempo (adottato nel 1991). Negli ultimi 30 anni ci sono stati cambiamenti nella nostra conoscenza dello stress sui corpi idrici, nuove pressioni sull'ambiente e sviluppo tecnologico. La crescente importanza dell'economia circolare è un altro aspetto importante che potrebbe avere un impatto sulle attività contemplate dalla direttiva. Inoltre, dall'entrata in vigore della UWWTD, il quadro giuridico nell'UE è cambiato, ad esempio, con l'approvazione della direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE), della direttiva modificata sulle acque di balneazione (2006/7/CE) e di altre normative relative all'UWWTD. La direttiva sull'acqua potabile (98/83/CE) è stata aggiornata. Tutti questi fattori hanno contribuito alla necessità di una valutazione dell'UWWTD. È attualmente in corso una consultazione pubblica, con l'adozione da parte della Commissione prevista per il primo trimestre del 2022. Qui la valutazione 2019 della Commissione dell'UWWTD: https://lnkd.in/dFQTV_A Qui potete trovare una relazione valutativa della Commissione su UWWTD: https://lnkd.in/dvhfzCB Qui l'UWWTD: https://lnkd.in/dwtzDBZ Fonte: https://www.linkedin.com/posts/european-water-regulatorswareg_untreated-wastewater-polluted-with-hazardous-activity6811239852152000512-D0Rt
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Spesa per il servizio idrico: i nuovi dati dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanza attiva
L’indagine ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia nel 2020 valutando due ipotesi di consumo per una famiglia composta da 3 persone: 192 metri cubi annui e 150 metri cubi annui. Nell’articolazione del costo finale sono comprese le voci relative a: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori), componenti di perequazione e Iva al 10%. Nell’ipotesi di 192 metri cubi annui di consumo, la voce che incide maggiormente è quella relativa al servizio di acquedotto (51%), seguita da quella per depurazione e fognatura (41%) e quota fissa (8%). Con consumi annui a 150 metri cubi, la voce più alta è sempre quella del servizio acquedotto (46%), seguita da depurazione e fognatura (44%) e quota fissa (10%). Nel primo caso la tariffa media è di 2,33 euro a metro cubo, nel secondo di 2,19 euro. https://www.cittadinanzattiva.it/primo-piano/consumatori/14179-servizio-idrico-i-nuovi-dati-delnostro-osservatorio-prezzi-e-tariffe.html
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La nuova direttiva sulla qualità delle acque potabili, approvata dal Parlamento Europeo il 16 dicembre 2020 ed è entrata in vigore il 12 gennaio 2021, introduce una serie di novità, tra cui l’aggiornamento degli standard qualitativi per le acque potabili, ponendo limiti più severi per i contaminanti già regolati ed inserendo standard per nuove sostanze inquinanti. Sulla base dell’aggiornamento delle Linee Guida in materia di acqua potabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Direttiva 2020/2184/UE introduce limiti per una serie di inquinanti cosiddetti ‘emergenti’, tra cui una famiglia di composti di forte interesse sanitario e pubblico: i PFAS. I limiti introdotti riguardano nello specifico due parametri: PFAS totali (limite di 0,5 g/L) e somma di PFAS (limite di 0,1 g/L). Il tema PFAS non è nuovo in Italia, a causa delle note vicende legate alla contaminazione, di origine industriale, delle sorgenti d’acqua potabile in una vasta zona del Veneto, in cui era già in vigore una normativa regionale con limiti differenti e più restrittivi. La sensibilità dell’opinione pubblica e dei gestori verso questa classe d’inquinanti è stata confermata da un’indagine di Utilitalia (link), che ha mostrato come il 65% di un campione di gestori interpellati (corrispondente al 41% della popolazione italiana servita) sia già in possesso di dati sulla presenza di questi inquinanti nei sistemi idrici da loro gestiti. A causa di vicende analoghe a quelle del Veneto, il tema PFAS nelle acque potabili è da tempo al centro del dibattito anche negli Stati Uniti. Alla fine di febbraio 2021, La US-EPA ha annunciato due importanti azioni relative ai PFAS all’interno del Safe Drinking Water Act (link): in primo luogo, sono state stabilite le Final Regulatory Determinations per PFOA e PFOS, che rappresentano l'ultimo passo prima della regolamentazione, a livello nazionale, di questi due tipi di PFAS nell'acqua potabile. L’iter normativo dovrebbe compiersi entro la fine del 2021 e l’EPA non esclude che altri tipi di PFAS siano presi in considerazione. L’altra azione riguarda l’introduzione della Fifth Unregulated Contaminant Monitoring Rule (UCMR 5), che richiede ai sistemi idrici di una certa dimensione di raccogliere e analizzare campioni per ricercare 30 sostanze in un periodo di 12 mesi; 29 delle 30 sostanze appartengono alla famiglia dei PFAS. Questa regola non avrà un impatto solo sui gestori del servizio idrico, ma riguarderà aziende e industrie che possono avere un impatto indiretto sulle acque potabili. Secondo la UCMR 5, il superamento dei limiti per i PFAS attiverà controlli sulle pratiche ambientali di imprese che: (1) scaricano effluenti in fonti d'acqua potabile; (2) inviano rifiuti in discariche i cui percolati possono contaminare le fonti d'acqua potabile; (3) hanno proprietà adiacenti o in prossimità di fonti d'acqua potabile. http://www.accadueo.com/nqcontent.cfm?a_id=10947
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A 10 anni dai due quesiti referendari sul servizio idrico (affidamento con gara e remunerazione capitale investito) Generazioni Future, Soc. Coop. di mutuo soccorso "Stefano Rodotà" ha organizzato un evento (anche on line) il 12 giugno a Roma nell'area antistante l’Acquedotto Claudio, per analizzare quanto accaduto in questi dieci anni e per porsi nuovi interrogativi sul servizio idrico oggi. La registrazione dell'evento (al quale è intervenuto anche il prof. Ugo Mattei) è disponibile al link: https://www.facebook.com/262180227812151/videos/188930786362471 L'Osservatorio Gocce d'Acqua è intervenuto mettendo a disposizione una relazione che pone l'attenzione sulle difficoltà che incontrano le attuali gestioni comunali del servizio idrico. Qui scaricabile
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La presenza e possibile persistenza del SARS-CoV-2 nelle acque reflue e nel ciclo idrico integrato ha destato molte preoccupazioni relative agli impatti sulla salute umana. Fino ad ora, tuttavia, non c’è stata nessuna evidenza di trasmissione attraverso il contatto con le acque reflue e nessun rilevamento del virus nella sua forma infettiva nei reflui civili. Recentemente sono state pubblicate alcune revisioni delle ricerche svolte nell’ultimo anno circa la persistenza e infettività di SARS-CoV-2 nelle acque reflue e nelle reti fognarie (Giacobbo et al., 2021; Langone et al., 2020). Aldilà delle preoccupazioni sui possibili rischi sanitari, il rilevamento della presenza del virus nelle acque reflue e lungo le reti idriche può rappresentare un formidabile strumento di monitoraggio e prevenzione dei contagi. Gli strumenti di Wastewater-Based Epidemiology sono stati applicati al monitoraggio di SARS-CoV-2 già a marzo 2020 nei Paesi Bassi, dove hanno mostrato l’opportunità di sfruttare il rilevamento del virus nelle acque reflue civili per monitorarne la circolazione nella popolazione e come strumento di early warning (Medema et al., 2020). Nell’ultimo anno, in tutto il mondo sono state avviate campagne di campionamento/analisi delle acque reflue e i casi studio di maggiore successo (come nei Paesi Bassi, in Spagna, o negli Stati Uniti) hanno mostrato come sia possibile rilevare aumenti dei contagi giorni prima che questi siano identificati coi tamponi, individuare aree ad alto rischio, o monitorare la diffusione delle varianti. Uno degli episodi più rilevanti, sebbene relativo ad una piccola scala, è avvenuto la scorsa estate: in vista della ripresa dell’anno accademico, l’Università dell’Arizona ha svolto oltre 10.000 test sierologici ai propri studenti e lavoratori e ha avviato una campagna di monitoraggio della presenza di Sars-Cov-2 nelle reti fognarie dei propri campus. Appena risultati positivi alcuni campioni di acque reflue in un dormitorio, sono stati quindi svolti i tamponi a 311 persone, individuando 2 positivi asintomatici, prevenendo così la nascita di un focolaio (link). Come parte del piano "HERA Incubator”, il 17 Marzo 2021 la Commissione Europea ha adottato una Raccomandazione sul monitoraggio del COVID-19 e delle sue varianti nelle acque reflue nell'UE (link). L'obiettivo è promuovere un uso maggiore di questa fonte di informazioni sulla diffusione del virus e delle sue varianti, che darà un contributo significativo ed efficace, anche in termini di costi, ai processi decisionali in tema di salute pubblica. Il documento chiede agli Stati membri di mettere in atto sistemi di sorveglianza delle acque reflue e di garantire che i dati siano prontamente forniti alle autorità sanitarie competenti. Metodi comuni per il campionamento, la misurazione e l'analisi dei dati, supportati da una piattaforma di scambio europea, dovrebbero essere resi disponibili e utilizzati per garantire che i dati raccolti siano affidabili e comparabili. L’obiettivo è anche sostenere la condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri, così come con paesi terzi che potrebbero non avere facilmente accesso a tali dati. La Commissione fornirà assistenza finanziaria per sostenere le attività di sorveglianza delle acque reflue e l'analisi sistematica delle varianti, nonché per creare una piattaforma di scambio europea dedicata. Ulteriori informazioni e collegamenti su questo argomento, disponibili su: Wastewater — Water Action Platform http://www.accadueo.com/nqcontent.cfm?a_id=10946
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1) Delibera 28 giugno 2021 n. 275/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposte dall’Ente Regionale Servizio Idrico Integrato (ERSI) per il gestore SACA S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/275-21.htm 8 2) Delibera 22 giugno 2021 n. 265/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Idrica Toscana per il gestore GEAL S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/265-21.htm 9 3) Delibera 17 giugno 2021 n. 253/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dal Consiglio di Bacino Valle del Chiampo per il gestore Medio Chiampo S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/253-21.htm 10 4) Delibera 8 giugno 2021 n. 244/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore AIMAG S.p.A. (operante nel sub ambito – Modena) https://www.arera.it/it/docs/21/244-21.htm 11 5) Delibera 1 giugno 2021 n. 234/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Idrica Toscana per il gestore ASA S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/234-21.htm
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“Water Economy 2043: finanziamenti innovativi per il settore idrico” è l’evento promosso da Padania Acque, con il patrocinio di Utilitalia e Water Alliance, rivolto al mondo delle aziende di pubblica utilità e agli stakeholder del settore, con lo scopo di presentare le operazioni finanziarie di ultima generazione, come quella recentemente conclusa dal Gestore unico dell’idrico cremonese. Un maxifinanziamento da 134,5 milioni di euro fully amortizing loan, che non prevede il ricorso a garanzie da parte dei Soci, sottoscritto con un pool di otto banche: Intesa Sanpaolo, UBI Banca, Banco BPM, Crédit AgricoleCariparma, MPS Capital Services Banca per le Imprese, Credito Padano Banca di Credito Cooperativo, Credito Valtellinese e Cassa di Risparmio di Bolzano-Sparkasse. L’evento è stato trasmesso lunedì 10 maggio. Tanti i temi che sono stati affrontati: una panoramica dell’idrico italiano con un focus dedicato alla capacità delle imprese di fare sistema, alla solidità delle aziende (PIL e occupazione), collocando il lavoro quotidiano svolto dai gestori del Servizio Idrico Integrato nell’ambito degli obiettivi europei e dell’Agenda ONU. L’alleanza dell’acqua della Lombardia, modello di riferimento a livello nazionale ed europeo nella gestione efficiente delle acque, basata sul forte legame territoriale e la condivisione dei progetti di ricerca, delle migliori pratiche aziendali e degli obiettivi di sostenibilità ambientale. L’evento è stato un’occasione per scoprire il lavoro svolto in sinergia da tutte le parti coinvolte che ha permesso al Piano di Padania Acque di essere finanziato, tra i primi in Italia, nell’ambito della nuova regolazione tariffaria MTI-3, ovvero secondo il metodo tariffario recentemente aggiornato per il quadriennio 2020-2023 da ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente. Un unicum senza precedenti nel settore idrico italiano, con particolare riferimento alla durata ma anche per le caratteristiche strutturali del finanziamento, che si configura quale progetto su misura, pensato e costruito sulle esigenze di Padania Acque e del territorio cremonese. E’ possibile rivedere l’evento al seguente link Il comunicato stampa qui Fonte: Utilitalia
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Sono state pubblicate sul sito Arera le recenti approvazioni degli specifici schemi regolatori, recanti le predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023: 1) Delibera 4 maggio 2021 n. 179/2021/R/idr: approvazione predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore CAFC S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/179-21.htm 9 2) Delibera 25 maggio 2021 n. 220/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall'Autorità Idrica Toscana per il gestore Nuove Acque S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/220-21.htm 10 3) Delibera 18 maggio 2021 n. 205/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale 4 Marche 11 Centro Sud – Fermano e Maceratese https://www.arera.it/it/docs/21/205-21.htm 4) Delibera 1 maggio 2021 n. 197/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dalla Conferenza dei Sindaci dell’ATO 2 Lazio Centrale - Roma https://www.arera.it/it/docs/21/197-21.htm 12 5) Delibera 4 maggio 2021 n. 180/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il 13 gestore Acquedotto Poiana S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/180-21.htm NOTIZIE DAL SETTORE AMB
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L’iniziativa H2O Utilities Forum che si è svolta il 20 maggio ha tracciato i trend di un comparto quanto mai vivo e pronto per un deciso salto nel futuro. L’acqua protagonista del webinar, il bene primario da gestire con sempre maggior cura; con visione, regole adeguate, innovazione nell’approccio come nei processi e nelle tecnologie. Per questo saranno chiamati a confrontarsi una serie di esperti di primo piano, che porteranno competenze ma pure punti di vista originali, al servizio di istituzioni e regolatori che sono chiamati oggi – a fronte delle ingenti risorse in arrivo col Recovery Fund – a organizzare un sistema capace di progettualità e qualità nelle proposte. Sarà proprio la messa in rete di iniziative solide a porre le condizioni per non perdere niente dei finanziamenti stanziati per il settore idrico di cui il Paese potrà disporre. E l’evento del 20 maggio – quest’anno nuovamente in edizione full digital – è stato un importante momento di confronto per sensibilizzare gli stakeholder ad azioni concertate . Gli esperti che si sono alternati hanno tutto lo standing per portare valore e testimoniare ancora una volta quanta ricchezza e competenze questa community esprima; testimonial sempre più al servizio di interessi generali, collettivi, utili ai cittadini e allo sviluppo delle imprese. http://energiamedia.it/investimenti-innovazione-e-regolazione-per-una-filiera-industriale-semprepiu-avanzata-utilities-forum/
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Con la recente sentenza n. 2672 del 30/03/2021, il Consiglio di Stato ha confermato il pronunciamento del TAR Lombardia, che nel 2019 aveva ritenuto impropri alcuni criteri di costruzione degli indicatori di qualità tecnica del servizio idrico integrato (S.I.I.) relativi alle perdite idriche lineari (M1a, per un'incongrua valutazione dell'incidenza degli allacci nella formula di calcolo) e alla qualità dell'acqua erogata (M3b e M3c, per l'inclusione nei relativi parametri dei ricampionamenti di controllo della non conformità). L'indicatore M1a concorre all'individuazione dei cluster di efficientamento dei costi operativi endogeni dei gestori nell'ambito del vigente metodo tariffario (MTI-3). Il Consiglio di Stato conferma che “le modalità di calcolo del parametro relativo alle perdite idriche non permettano di ottenere un risultato significativo rispetto a tale parametro, nel momento in cui si pongono a confronto le perdite complessive registrate, incluse quelle che si verificano negli allacci, con una dimensione della rete che non considera gli allacci”. Il fatto che la lunghezza degli allacci sia stimata con elevato grado di incertezza non cambia i termini della questione, trattandosi “di un mero impedimento pratico legato alla misurabilità degli allacci, al quale l'Autorità, nell'ambito della discrezionalità che gli è propria, può ovviare”. Infine, osserva il Consiglio di Stato, ha ragione Publiacqua nel sostenere che l'indicatore M1a “non possiede caratteristiche di equità tali da renderlo adatto al confronto delle performance tra sistemi diversi, in quanto non prende in considerazione alcuni elementi fondamentali a questo scopo, come la quantità e la lunghezza degli allacci”. La sentenza del Consiglio di Stato riporta all'attenzione il tema degli indicatori per il confronto delle performance dei gestori idrici italiani e per la valutazione del miglioramento nel tempo. Quanto ribadito dalla sentenza sulla non equità dell'indicatore M1a, è in linea con: le indicazioni delle best practice Europee "EU Reference document Good Practices on Leakage Management WFD CIS WG PoM" pubblicate nel 2015, frutto del lavoro dei diversi stati membri, che sconsigliano l'uso dell'indicatore M1a per il confronto delle performance tra sistemi idrici diversi (link); la recente direttiva del Parlamento Europeo 2020/184 del 16 Dicembre 2020 ("DIRECTIVE (EU) 2020/2184 of the European Parliament and of the Council of 16 December 2020 on the quality of water intended for human consumption") che prevede che gli Stati membri provvedano ad una valutazione dei livelli di perdita idrica nel loro territorio e del potenziale di miglioramento nella riduzione delle perdite idriche, utilizzando il metodo di classificazione dell'indice di perdita infrastrutturale (ILI) o un altro metodo adeguato (link). http://www.accadueo.com/nqcontent.cfm?a_id=10948
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Sono state pubblicate sul sito Arera le recenti approvazioni degli specifici schemi regolatori, recanti le predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023: 1) Delibera 30 marzo 2021 n. 139/2021/R/idr: approvazione predisposizioni tariffarie per il periodo 2020-2023, proposti dall'AUSIR per i gestori AcegasApsAmga S.p.A. e Acquedotto del Carso S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/139-21.htm TESTO Testo in formato PDF ALLEGATI Allegato A Allegato B 2) Delibera 6 aprile 2021 n. 143/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore IRETI S.p.A. (operante nel sub ambito – Reggio Emilia) https://www.arera.it/it/docs/21/143-21.htm3) Delibera 6 aprile 2021 n. 144/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti per il gestore HERA S.p.A. (operante nel sub ambito – Modena) https://www.arera.it/it/docs/21/144-21.htm 4) Delibera 13 aprile 2021 n. 151/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore Hydrogea S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/151-21.htm 5) Delibera 20 aprile 2021 n. 163/2021/R/idr: approvazione dello schema regolatorio per il periodo 2020-2023, proposto dall’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti per il gestore Livenza Tagliamento Acque S.p.A. https://www.arera.it/it/docs/21/163-21.htm
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