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Regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono - Orientamenti finali

Illustra gli orientamenti finali che l'Autorità intende adottare nella regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato (di seguito: SII), sviluppati in considerazione degli ulteriori approfondimenti svolti in materia e in esito alle osservazioni pervenute in merito ai due precedenti documenti per la consultazione. Viene posto altresì in consultazione lo Schema di provvedimento finale che costituirà il testo integrato per la regolazione della qualità contrattuale del SII.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/15/560-15.jsp

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di andrea cirelli

“Tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia” Come la bella di Torriglia; così sta succedendo per l’Autorità sui rifiuti. Ne stanno parlando tutti i più importanti referenti del settore, a partire dal ministro. Ma come finirà?

Partiamo da dove siamo tutti d’accordo. Serve un sistema di regolazione forte (ai vari livelli: Stato e Regioni) coerente in tutti i suoi diversi aspetti che sia in grado di valorizzare senza equivoci sia le prerogative imprenditoriali dei gestori sia i diritti degli utenti. In particolare serve una autorità “terza” per la regolazione che svolga un ruolo di analisi (l’esistente), di controllo (vigilanza e segnalazione), ma che abbia anche un ruolo attivo (proposizione e programmazione).

Fin qui tutto bene; però è ormai diffusa la consapevolezza che il sistema dei servizi pubblici locali evidenzi posizioni contrastanti, nonostante sia al centro dell’attenzione da molti anni sul piano delle riforme possibili e sul suo ruolo. Manca una condivisione di politica industriale, di sviluppo sociale ed economico dei territori.

Ripartiamo dai concetti di base. Deve crescere la condivisione del servizio pubblico locale in una logica di trasparenza e di sviluppo della qualità. L’evoluzione del sistema in questi anni è stato costruito grazie alla intensa attività delle imprese di servizi pubblici ambientali che hanno sviluppato strategie aziendali e innovativa politica industriale, ma è mancato un quadro di regolazione e di vigilanza che ne potesse guidare gli sviluppi. Crescono invece elementi di conflitto tra interessi contrapposti in cui a finalità sociali e di miglioramento della qualità della vita si intersecano e talvolta si contrappongono esigenze economiche di tipo societario. Molti territori e molte regioni si trovano in una situazione gravissima di gestione dei rifiuti.

Il bisogno di “governance” cresce. Il passaggio nei servizi pubblici dalla situazione talvolta monopolistica alla liberalizzazione e alla competizione implica dunque che fra il produttore di servizi e l’utente si inserisca la figura del Regolatore. Il percorso riformatore nei settori di pubblica utilità ha sviluppato processi innovativi attraverso l’introduzione delle Authorities come organismi regolatori Per l’acqua direi che la scommessa è stata vinta. L’AEEG ha saputo realizzare e coordinare, dopo i primi anni di avvio, il settore con grande credibilità e autorevolezza.

Sarebbe una risposta forte: insieme acqua e rifiuti. Sia nel caso dei rifiuti che in quello dell’acqua si tratta infatti di comparti in cui è prevalente l’esigenza di soddisfare bisogni individuali, ma su cui pesano importanti esigenze ambientali collettive; si tratta in particolare di esigenze connesse all’utilizzo sostenibile delle risorse naturali e dunque più in generale di una politica ambientale. Le forti implicazioni territoriali di questi due settori sono evidenti così come fondamentale è l’esigenza di ricercare soddisfacenti soluzioni locali. Si tratta di una importante scelta di fondo che faccia prevalere la componente ambientale rispetto a quella del mercato dei servizi pubblici. 

Però ci sono molte preoccupazioni e ritardi che producono danni crescenti. Piuttosto che aspettare forse è meglio pensare a creare una Autorità sui rifiuti nuova e indipendente. Può sembrare una provocazione, ma è sentita la necessità di affrontare questo comparto con maggiore attenzione rispetto all’impatto sull’ambiente e con modalità di gestione più attente all’efficienza produttiva e all’organizzazione industriale. Da una parte è riconosciuta una reale arretratezza del settore  e dall’altro lato però complessivamente si deve considerare come il settore sia economicamente interessante e soprattutto socialmente indispensabile.

La gravità del problema rifiuti cresce in modo estremamente pericoloso. Si raccontano grandi successi, mentre si contano pesanti criticità. Per la migliore efficacia del ruolo e delle funzioni occorre dunque assicurare una crescente capacità di vigilanza su questioni che incidono direttamente sui cittadini. Da troppo tempo ad esempio abbiamo perso la conoscenza dei costi e dei prezzi; le tariffe sono diventate uno strumento di tassazione e non di analisi economica dei servizi.  Bisogna allora maturare con maggiore forza la consapevolezza collettiva che occorre potenziare le politiche per il consumatore e gli strumenti di regolazione che lo riguardano; il tema della qualità dei servizi di interesse generale è quindi di crescente importanza perché tocca le esigenze concrete dei cittadini/consumatori sulla loro qualità della vita.

Il ruolo ormai collettivamente riconosciuto fondamentale della cultura sostenibile ambientale assieme alla crescente rilevanza della percezione di qualità nei  servizi pubblici  richiedono un coinvolgimento di tutti i protagonisti del sistema intesi come parte di soluzione e soprattutto propone una forte interazione trasversale di società, economia e ambiente.

Nel quadro di economie aperte occorre avere una forte capacità di innovazione delle istituzioni e degli strumenti di governo del territori; definizione di progetti di sviluppo, ricerca di soluzioni ai problemi di coordinamento (di politiche, di strumenti e di risorse ) e di compartecipazione (di soggetti pubblici e privati ) a livello territoriale.

L’obiettivo è di migliorare l’efficienza economica e la qualità dei servizi ambientali, insieme.

La stessa evoluzione normativa e la definizione delle regole sono in palese ritardo, nonostante stia enormemente crescendo il livello di percezione dei cittadini della importanza dell’ambiente. Se tuttavia si supera questa posizione critica, anche se largamente diffusa, si può comunque rilevare che è in atto un processo di miglioramento o comunque di trasformazione.

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Il Consiglio d'Ambito dell'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) ha deliberato le modalità di affidamento del servizio idrico in alcune aree del territorio regionale:  Gara ad evidenza pubblica per i territori di Piacenza e Rimini, in house providing per quello di Reggio Emilia. Nel dettaglio:

- Deliberazione del Consiglio d'ambito n.48/2015

Servizio Idrico Integrato: scelta della forma di gestione e avvio della procedura di affidamento nel bacino territoriale di Rimini

http://www.atersir.emr.it/documenti/atti-1/delibere-del-consiglio-dambito/delibere-2015/deliberazione-del-consiglio-dambito-n-48-2015/view

- Deliberazione del Consiglio d'ambito n.46/2015

Servizio Idrico Integrato: scelta della forma di gestione e avvio della procedura di affidamento nel bacino territoriale di Reggio Emilia

http://www.atersir.emr.it/documenti/atti-1/delibere-del-consiglio-dambito/delibere-2015/deliberazione-del-consiglio-dambito-n-46-2015/view

- Deliberazione del Consiglio d'ambito n.40/2015

Servizio Idrico Integrato: avvio della procedura di affidamento con gara nel bacino territoriale della provincia di Piacenza.

http://www.atersir.emr.it/documenti/atti-1/delibere-del-consiglio-dambito/delibere-2015/deliberazione-del-consiglio-dambito-n-40-2015/view

 

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Il Consiglio di Stato ha pubblicato due dispositivi di sentenza in merito ai ricorsi in appello riguardanti la remunerazione del capitale, presentati dal Comune di Aprilia (LT) e dalle società patrimoniali Unica Reti, Amir e la Società Italiana di Servizi contro due pronunce del Tar di Milano concernenti il metodo tariffario transitorio del servizio idrico integrato. Bisognerà ora attendere la pubblicazione delle motivazioni per saperne di più.

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=I2RZK2UL27N2EUCTCWL3TCGP74&q=acqualatina

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=DQG7KYHKN7XPUTP4R3DBK42PGE&q=AEEG

 

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Secondo l’AGCM non sussistono le condizione per l'affidamento in house providing del servizio idrico integrato da parte della  Provincia di Lecco nei confronti di Lario Reti Holding (condizionato all'incorporazione dell'attuale gestore Idroservice da parte di Lario Reti).

http://www.agcm.it/index.php

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Il 7 ottobre 2015 l'Assemblea della Camera ha approvato, in prima lettura, il primo disegno di legge annuale per la concorrenza e l'apertura dei mercati, di iniziativa governativa, volto alla rimozione degli ostacoli regolatori all'apertura dei mercati, nella promozione della concorrenza e nella garanzia della tutela dei consumatori. L'originario disegno di legge del Governo (AC 3012) è stato oggetto di numerose modifiche da parte delle Commissioni riunite VI Finanze e X Attività produttive nel corso dell'esame in sede referente, e da parte dell'Assemblea. Sono inoltre previste norme sulla morosità nel servizio idrico integrato, sull’istituzione del Fondo di garanzia per le opere idriche e sull’introduzione della tariffa sociale del servizio idrico

http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=3012&sede=&tipo=

 

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E’ necessario un bonus acqua per le famiglie di cosidetti ‘morosi incolpevoli’. Cioè ”tariffe sociali che vadano incontro alle necessità di una popolazione che ha raggiunto soglie di povertà significative e che spesso non riesce a far fronte al pagamento delle bollette”. A raccontare di questa situazione il ‘Primo rapporto sulle agevolazioni tariffarie nel servizio idrico integrato, promosso da Utilitalia e Federconsumatori, presentato all’Auditorium del Gestore dei servizi energetici (Gse) a Roma il 21 ottobre 2015.

L’intenzione del rapporto, che ha preso in esame la situazione di un campione di 44 milioni di abitanti (71% della popolazione), è quella di descrivere un quadro della situazione nel settore idrico che guardi alle pratiche ”in uso presso i gestori e le tipologie di agevolazioni concesse a sostegno delle famiglie economicamente disagiate”.

Ed è emerso che ”il 76,3% degli utenti può accedere ad una agevolazione tariffaria se si trova in difficoltà”. Ciò significa, in proporzione, che ”più di 46 milioni di abitanti potrebbero, in caso di bisogno, ricevere questo aiuto”: le potenziali agevolazioni sono più alte al centro Italia (94%), mentre la percentuale scende al sud (83%) e al nord (63%). Sul versante gestori, le aziende di grandi dimensioni prevedono agevolazioni con maggiore frequenza (80%); sono invece il 36% le aziende più piccole a garantirle. Le agevolazioni sono diverse: si va da quelle in misura fissa per utenti a basso reddito a quelle per famiglie numerose fino allo sconto della quota fissa; tra le agevolazioni in misura variabile, la possibilità di una percentuale di sconto sul totale della spesa o una tariffa al metro cubo ad hoc. Il criterio principale (64% della popolazione) è il livello di reddito, e nella maggior parte dei casi riguarda famiglie con un Isee compreso tra 7 mila e 13 mila euro.

http://www.federconsumatori.it/

 

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Il Rapporto Generale sulle Acque, presentato da Utilitalia durante il Festival dell'acqua di Milano, raccoglie gli effetti e i difetti dell’acqua nel nostro Paese, i danni che può provocare e quelli che siamo in grado di procurare noi, un confronto internazionale sulla gestione delle risorse idriche e la spada di Damocle di 200 milioni di euro l’anno che saremo costretti a pagare all’Europa a causa dei ritardi della depurazione.

http://www.federutility.it/openAttachment.aspx?IDFILE=cc349f47-5049-4192-bb2f-2cc7447142e2

 

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- Delibera 22 ottobre 2015 492/2015/S/idr

Avvio di procedimento per l’adozione di provvedimenti sanzionatori e prescrittivi per violazioni della regolazione tariffaria del servizio idrico integrato

http://www.autorita.energia.it/it/docs/15/492-15.htm

- Delibera 12 novembre 2015 528/2015/C/idr

Opposizione al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, proposto da Amaie S.p.a., avverso la deliberazione dell’Autorità 312/2015/R/id

http://www.autorita.energia.it/it/docs/15/528-15.htm

- Delibera 12 novembre 2015 541/2015/R/idr

Approvazione dello specifico schema regolatorio, recante le predisposizioni tariffarie per gli anni 2014 e 2015, proposto dalla Consulta d’Ambito per il servizio idrico integrato orientale triestino, per il gestore Acquedotto del Carso S.p.a.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/15/541-15.htm

- Documento di consultazione 12 novembre 2015 542/2015/R/idr

Schema di convenzione tipo per la gestione del servizio idrico integrato - Contenuti minimi essenziali

Nel presente documento per la consultazione - tenuto conto delle osservazioni ricevute al precedente DCO 274/2015/R/idr - l'Autorità descrive i propri orientamenti finali, proponendo uno schema di articolato recante i contenuti minimi essenziali che saranno previsti nella convenzione tipo.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/15/542-15.jsp

 

- Documento di consultazione 29 ottobre 2015 515/2015/R/idr

Separazione contabile del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono

Il presente documento per la consultazione integra le linee guida che l'Autorità intende adottare in tema di unbundling contabile del servizio idrico integrato. Nel documento vengono illustrati, in particolare, gli orientamenti dell'Autorità relativamente alle modalità e procedure di separazione contabile a livello di Ambito Territoriale Ottimale, con particolare riferimento alle poste contabili comuni a più Ambiti e il trattamento contabile delle immobilizzazioni materiali. Infine, vengono fornite le prime indicazioni ai fini della predisposizione degli schemi contabili per i Conti Annuali Separati.

http://www.autorita.energia.it/it/docs/dc/15/515-15.jsp

 

 

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Lo scorso 6 ottobre è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GUCE n. L 260 del 7 ottobre 2015) la Direttiva (UE) n. 2015/1787 che reca le disposizioni contenute nella Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Sono state modificate le specifiche riportate negli allegati II e III della Direttiva 98/98/83/CE recepita in Italia con il D.Lgs. 2 febbraio 2001 n.31. Gli Stati membri sono chiamati a conformarsi alle nuove disposizioni della Direttiva (UE) n. 2015/1787 entro il 27 ottobre 2017.

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32015L1787

 

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Il dibattito sul futuro della gestione dell'acqua inizia già oggi, con il Road Show firmato H2O Academy: un'occasione per dare voce alle esigenze del settore, mettendo in luce tanto le necessità quanto le expertise disponibili, con l'obiettivo di estendere il dialogo oltre i confini della fiera. Il road show prevede quattro tappe, da ottobre 2015 a maggio 2016, di cui tre al Sud, nei territori che più necessitano di investimenti nel settore dei servizi idrici. Primo appuntamento, il 23 ottobre a Cosenza.

 

http://www.accadueo.com/home-page/1606.html#

 

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Il Consiglio dei ministri ha rinunciato all’impugnativa  della Legge Regione Lombardia n. 29 del 26/11/2014, “Disposizioni in materia di servizio idrico integrato. Modifiche al Titolo V, Capi I, II e III, della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche)”. La LR in particolare

Motivi della rinuncia:

Con delibera del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2015 è stata impugnata la legge della Regione Lombardia n.29 pubblicata sul B.U.R n. 48 del 27/11/2014.

In particolare è stato censurato l'articolo 1, comma 1, lettera m), della legge 26.11. 2014, n. 29, che ha modificato l’articolo 49 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale nel senso di . Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche) rubricato "Organizzazione del servizio idrico".

Con la norma in parola, modificando la precedente disposizione che consentiva una durata massima dell'affidamento del servizio idrico di vent'anni, si era stabilita, ope legis, una proroga, fino a trent’anni di detto affidamento anche per le concessioni già sottoscritte, ponendosi con ciò in contrasto con la normativa statale in materia di tutela dell'ambiente e della concorrenza che prevede il ricorso a gara ad evidenza pubblica o all'affidamento in house providing. Infatti l’art. 149-bis del decreto legislativo n. 152/2006 (Codice dell’ambiente) stabilisce che l'ente di governo dell'ambito “delibera la forma di gestione fra quelle previste dall'ordinamento europeo provvedendo, conseguentemente, all'affidamento del servizio nel rispetto della normativa nazionale in materia di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica. L'affidamento diretto può avvenire a favore di società interamente pubbliche, in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo per la gestione in house, comunque partecipate dagli enti locali ricadenti nell'ambito territoriale ottimale”.

Pertanto, in relazione all’articolo 1, comma 1, lettera m), della legge regionale in parola , si era evidenziato il contrasto con il diritto europeo e con la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e tutela della concorrenza, in violazione dell’art. 117, primo comma e l’art. 117, secondo comma, lettere e) ed s), della Costituzione.

La Regione Lombardia, con l’articolo 3, comma 1, lettere a) e b) della la legge regionale n. 8/2015 (legge europea regionale 2015) ha modificato l'art.1 co.1, lett.m) della l. n. 29/2014, norma impugnata dal Governo, sopprimendo il riferimento alla durata degli affidamenti.

Quanto sopra ha determinato quindi il venir meno delle motivazioni oggetto del ricorso avanti la Corte Costituzionale.

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, considerato che, come attestato dalla stessa Regione, le disposizioni censurate dal Governo non hanno avuto, medio tempore, applicazione, sentito il competente Ministero dell’Ambiente, ricorrono i presupposti per rinunciare al ricorso.

http://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?id=9675

http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=79452